Curiosità

Curiosità

Questa varietà di radicchio viene chiamata anche volgarmente “Verdòn da Cortèl” e si adatta a terreni abbastanza variati, per questo motivo era uno dei principali alimenti della gente povera. Ci fa testimonianza un’opera del Prof. Bruttini, datata 1940 e compare anche nel testo “Storia delle piante”, di Guillaume Luis Figuier, edito nel 1887, in cui si cita il “Radicchio selvatico”, che “si mangia nell’inverno e nel cominciare della primavera; e la povera gente di campagna va ad estrarlo, insieme ad altre radicchielle, col coltello lungo le ripe e nei luoghi soleggiati, onde il nome di radicchio scoltellato”.

Viene seminato tra la fine agosto e i primi settembre, a file o tradizionalmente, a spaglio. Da settembre ad ottobre, qualora necessario a seguito di consistente sviluppo vegetativo dovuto a favorevoli condizioni meteorologiche, viene eventualmente effettuato un taglio dell’apparato fogliare. Con l’avanzare della stagione invernale, sotto la protezione delle foglie esterne collassate dal freddo si formano i ricacci a grumolo. Il “Radicio Verdòn da Cortèl” sopporta bene il freddo, fino a – 4° – 5° C. Con temperature inferiori può essere

necessaria una copertura. La concimazione è esclusivamente organica, da letame. La raccolta inizia da fine febbraio e prosegue al massimo fino a metà aprile.

La raccolta avviene esclusivamente a mano, utilizzando un coltello a lama corta, da cui la denominazione “da Cortel”. Dopo la tolettatura e un lavaggio accurato viene posto in cassette e avviato al commercio.